11/11/10

I Take That sulle pagine di Radiotimes


Lo scorso 9 Novembre è uscito un numero della rivista Radiotimes in cui compare un' intervista esclusiva ai nostri 'ragazzi'. Questo è un estratto:

Robbie Williams e Gary Barlow dei Take That hanno parlato del momento in cui fatto pace dopo una spaccatura lunga e ben pubblicizzata.

Nell'ultimo numero di Radio Times, Williams descrive come si è scusato con Barlow: "Entro 30 secondi in cui ho continuato a ripetere 'mi dispiace' ci siamo ritrovati con le braccia l'uno intorno all'altro e siamo finiti a rotolare sul pavimento, ridendo," dice.

"Il silenzio è stato orribile", dice Barlow, "quindi aver risolto finalmente le questioni è stato ... allucinante. Ho avuto il sonno migliore mai avuto quella notte. E quando mi sono svegliato il giorno dopo ero davvero impaziente di andare avanti con le cose. I canali di comunicazione erano di nuovo aperti. Sapevo che avrei potuto chiamare o scrivere una email a Rob in ogni momento".

La band è chiaramente felice di esibirsi di nuovo insieme, ma il senno di poi dice loro che la fama non è tutto questo gran ridere come sembra essere.

Jason Orange ha detto a RT, "La fama è una merda. Io non lo consiglio a nessuno. So che è un desiderio enorme dei giovani, ma non riesco a pensare ad una sola qualità di redenzione che possa avere, se non piuttosto una carezza all' ego di tanto in tanto ".

E Robbie Williams ha pensieri simili. "La fama? Si va da 0 a 1.000 miglia all'ora, senza alcuna idea di dove stai andando. La tua adolescenza è così formativa. Normalmente si va fuori in cerca di lavoro, a imparare cose come il prezzo del latte. La mia formazione è stata avere 100 ragazze che urlavano davanti alla casa di mia mamma e il suo dover tenere le tende chiuse per i prossimi tre anni ".
Sulla riabilitazione di Mark dello scorso Marzo per problemi di alcol:
Mark: "In riabilitazione, ho potuto guardare il mio comportamento, chi ero e chi non ero. Ero diventato questo tipo di persona che davvero non riconoscevo. Come è successo? "

In un nuovo documentario sul gruppo di Owen, Jason Orange, dice di lui: "Prima, se qualcuno soffriva, non c'era tempo per occuparsene. Continuavi solo a trascinare le cose per motivi di business e successo. Questa volta, dobbiamo mettere ognuno di noi prima di ogni altra cosa. Quindi non c'era nessuna pressione su Mark di ritornare. Solo quando fosse stato pronto. "

Robbie Williams, che ha ricevuto un trattamento di riabilitazione per la dipendenza da alcol e droghe, dice: "Nessuno ha gli strumenti emotivi per affrontare il fatto di essere guardato da un milione di persone. Vivi il sogno? Vivi l'incubo.Senza la riabilitazione sarei morto, senza voler essere troppo tragico".
Inoltre sempre dall' intervista:

Gary: Io non voglio sprecare nemmeno un minuto immaginando cosa può succedere in futuro. Io voglio vivere il momento e godermelo tutto. Se Rob torna ad essere un cantante solista, o se lo fa Mark… non importa. Noi possiamo tornare a lavorare insieme quando vogliamo. Io non voglio soltanto leggere mai più che ci siamo divisi di nuovo.

Lui [Robbie] voleva avere voce in capitolo. Era anche un autore frustrato. Lui avrebbe dovuto essere incoraggiato ma tutto quel che ha avuto è stato un rifiuto da parte mia.

Robbie: la prima volta eravamo cinque individui messi insieme tutti in lizza l'uno con l'altro. Anche se si trattava di cantare, ballare, di capelli o vestiti, noi volevamo tutti essere i migliori in quella boyband. E' decisamente una democrazia adesso. Anche se siamo abituati ad essere competitivi gli uni con gli altri, noi ora ci adoperiamo per raggiungere l'eccellenza come gruppo.

Ora non sono più i ragazzini degli anni '90 e Gary , che ha perso il padre lo scorso anno, ammette che ci sono dei pro e dei contro nel' essere adulti:

Mio padre era un grand'uomo e io mi sentivo sempre al sicuro con lui vicino, come se lui si prendesse cura delle cose. Vale lo stesso per noi. Noi siamo responsabili di noi stessi. Se non ci mostriamo all' altezza delle situazioni nessuno può farlo per noi. Preoccupante, non è così? Ma questo vuol dire crescere per noi. Noi siamo cresciuti adesso.

E Rob lo corregge con il suo sorriso sfacciato e il suo ammiccamento che ormai sono marchi di fabbrica : quasi cresciuti

Queste le scans thanx to MarkOwenDaily

( io le ho ridimensionate per renderle più leggibili )

cliccate sulle immagini per ingrandirle









Fonte1
Fonte2

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